05/06/16

Car(r)ambola, che fiore!

KUSUDAMA FLOWERS
Uno degli aspetti che trovo tra i più affascinanti di un comune foglio di carta consiste nella sua possibilità di assumere forme diverse e persino una dimensione diversa, passando dallo sviluppo bidimensionale a quello tridimensionale, solo per mezzo di molteplici ma per altro semplici piegature.

E' il principio che sta alla base della ben nota arte giapponese dell'origami e che viene ripreso anche nel kusudama, un'opera di carta a composizione modulare, ottenuta cioè unendo fra loro pezzi più piccoli costruiti singolarmente...Sono certa che tutti avete ben presente il kusudama flower che da almeno un paio d'anni impazza sul Web:



Lo abbiamo visto riproposto in numerose composizioni floreali, persino in sostituzione del tradizionale bouquet da sposa:



Certo la sua realizzazione richiede tempo e pazienza ma il vantaggio sarà che, una volta finita la cerimonia, potrà essere conservato come un ricordo prezioso ed eventualmente sfoggiato di nuovo in occasione di successive ricorrenze come le nozze d'argento o d'oro...purchè il matrimonio duri abbastanza a lungo! ;-)

Questo è il modello di kusudama flower sicuramente più famoso ma ce ne sono altri egualmente apprezzabili, che potremmo utilizzare per abbellire i nostri lavori. Che ne dite, ad esempio del carambola flower?



Carino, vero? Se volete copiarlo trovate qui il video-tutorial:



Ed eccovi un'altra variante:



Ma ci sono modelli ancora più facili da realizzare, come questi fiori in materiale "povero" ottenuti con un solo paio di piegature su dischetti di carta:



Se siete appassionati di riciclo creativo avrete apprezzato l'impiego di carta recuperata da pagine di riviste! ;-)


E, per concludere, una notazione dedicata ai puristi del papercraft: benchè tutti questi modelli di fiori siano comunemente noti come kusudama flowers, in realtà il termine kusudama significa letteralmente sfera medicinale perchè nella tradizione asiatica viene offerto in dono con una valenza beneaugurale ed è realizzato unendo i vari pezzi a comporre una sfera...insomma un kusudama per potersi definire tale dovrebbe avere la forma di una palla!



Volendo rispettare la tradizione potremmo cimentarci nella composizione del cosiddetto topiario, alberello in vaso oggi di gran moda, che riprende i principi del vecchio Biedermeier, sostituendo spezie e canutiglia con i fiori di carta:



Però, diciamocelo: se preferiamo comporre un bouquet, ci cambia qualcosa sapere che non è un "autentico" kusudama?
Personalmente non credo e a tutti coloro che amano mettere i puntini sulle i e che si arenano nelle sabbie del dire perdendosi il piacere ed il gusto del fare, rispondo con il pensiero di un illustre autore: what's in a name? That which we call a rose by any other name would smell as sweet... ;-)